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Quando e come rilevare le perdite di gas a distanza

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Quando e come rilevare le perdite di gas a distanza

Le perdite di gas possono essere pericolose per la salute e l’ambiente, oltre che costose per le aziende che operano nel settore energetico. Per questo motivo, è importante rilevare e riparare le perdite il prima possibile, utilizzando metodi efficaci e sicuri. In questo articolo, vedremo quando e come misurare le perdite di gas a distanza, usando tecnologie moderne e innovative.

Misurare le perdite di gas a distanza può essere utile in diverse situazioni, per esempio quando le perdite sono difficili da individuare con i metodi tradizionali, come ad esempio quando si trovano in luoghi remoti, nascosti o inaccessibili.

Inoltre può essere opportuno quando le perdite sono molto piccole o intermittenti, e quindi non facilmente rilevabili con strumenti convenzionali.

Ma come si fa a rilevare una perdita di gas quando questa avviene in zone difficili da raggiungere o pericolose per gli operatori? Esistono diversi metodi per la rilevazione delle perdite di gas a distanza, che si basano su principi fisici diversi. Vediamone alcuni.

Uno dei metodi più diffusi è quello che utilizza lo spettrometro di massa all’elio, che offre un’alta sensibilità e una rapida localizzazione della perdita.
Questo metodo consiste nell’introdurre elio come gas tracciante nel sistema da testare e poi usare uno spettrometro di massa per rilevare la presenza di elio nell’ambiente circostante. Lo spettrometro di massa è in grado di misurare la concentrazione di elio con una precisione elevata, anche a livelli molto bassi. Questo metodo è adatto per testare sistemi sotto vuoto o a pressione atmosferica, come camere di processo, impianti di semiconduttori, airbag e pacemaker.

Un altro metodo è quello che usa l’idrogeno come gas tracciante e un rivelatore a sniffer per individuare la perdita. L’idrogeno ha il vantaggio di essere il gas più leggero e quindi il più mobile, il che facilita la sua diffusione e la sua uscita dal sistema. Inoltre, l’idrogeno è un gas economico e non tossico. Il rivelatore a sniffer è uno strumento portatile che aspira l’aria circostante e misura la concentrazione di idrogeno con una sonda elettrochimica. Questo metodo è adatto per testare sistemi a bassa pressione o a pressione atmosferica, come tubazioni, serbatoi, condotte e valvole.

Un terzo metodo è quello che impiega un sistema di termografia ad infrarossi per visualizzare la differenza di temperatura tra il gas fuoriuscito e l’ambiente circostante. Il sistema di termografia ad infrarossi è costituito da una telecamera termica montata su un drone o su un veicolo che può sorvolare l’area da ispezionare. La telecamera termica cattura le immagini termiche dell’area e le trasmette a una stazione di controllo dove vengono analizzate da un software apposito. Questo metodo è adatto per rilevare perdite di gas in zone estese o difficilmente accessibili, come impianti petroliferi, gasdotti o centrali elettriche.

Come si può vedere, esistono diversi metodi per la rilevazione delle perdite di gas a distanza, ognuno con i suoi vantaggi e svantaggi. La scelta del metodo più adatto dipende dalle caratteristiche del sistema da testare, dal tipo di gas da rilevare, dalle condizioni ambientali e dalle esigenze economiche e operative. L’importante è avere sempre a disposizione uno strumento affidabile e preciso per garantire la sicurezza e l’efficienza delle industrie che utilizzano gas.

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