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LAVORARE IN SICUREZZA: I RISCHI INVISIBILI NELLE CANTINE VINICOLE

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LAVORARE IN SICUREZZA: I RISCHI INVISIBILI NELLE CANTINE VINICOLE

Il Vino in Italia non è solo un prodotto, ma una cultura e uno stile di vita. Ad oggi ci sono oltre 35mila cantine vinicole nel Belpaese, di queste oltre 28mila sono gestite da microimprese e artigiani. 
Indipendentemente dalle dimensioni esistono nella filiera della produzione dei rischi invisibili, che senza le dovute precauzioni possono procurare incidenti anche letali

I RISCHI DI ASFISSIA NEL PROCESSO DI VINIFICAZIONE

All’interno delle cantine vinicole il primo fattore di rischio è dovuto alla fermentazione tumultuosa del mosto ottenuto dalle uve produce notevoli quantità di anidride carbonica che, se non allontanate, possono determinare rilevante inquinamento in locali chiusi. 

Principali Gas pericolosi nei processi di vinificazione

Al termine dell’operazione di svinatura, l’estrazione delle vinacce dai fermentini non dotati di raschiatore di fondo automatico, può comportare l’introduzione dei lavoratori nei vasi per un’adeguata pulizia, con conseguente esposizione a vapori etilici ed a CO2.

L’anidride solforosa, utilizzata principalmente per le proprietà antiossigeno e per l’azione selettiva nei confronti dei lieviti, in quanto più pesante dell’aria tende ad accumularsi verso il basso. Secondo le concentrazioni e le modalità di impiego può essere tossica o irritante. Anche l’azoto e l’argon utilizzati per il controllo della ossidazione lenta possono costituire pericolo elevato per i lavoratori in quanto gas asfissianti.

Infine la pulitura delle autoclavi, pur effettuata prevalentemente dall’esterno mediante irrogazione di soluzioni detergenti sulle pareti interne, in via occasionale può richiedere l’introduzione di un lavoratore per la rimozione manuale di residui non diversamente eliminabili. In questo caso i lavoratori potrebbero essere esposti ad un’atmosfera interna contenente gas asfissianti.

L’asfissia è inoltre una delle principali responsabili di incidenti comprensivi di cadute, in quanto una ridotta concentrazione di ossigeno comporta difficoltà motorie e capogiri, prima dello svenimento vero e proprio
Gli infortuni da esposizione a gas e vapori asfissianti sono inoltre particolarmente pericolosi, in quanto spesso gli improvvisati tentativi di soccorso attuati dai colleghi di lavoro non adeguatamente attrezzati e privi delle più elementari conoscenze a riguardo provocano ulteriori incidenti, anche letali. 

UNO STRUMENTO SALVAVITA: IL RILEVATORE DI GAS

Il rilevatore di gas è uno strumento che fa la differenza tra la tranquillità e il pericolo di vita, per cui è opportuno pretendere il massimo, sia dal punto di vista del brand professionale sia da quello delle necessità di uso, per garantirsi una protezione completa e priva di rischi.
La proposta selezionata INTRE Bardelli riguarda sia i rilevatori fissi sia quelli portatili, entrambi della gamma Crowcon, uno dei fornitori più importanti al mondo. 

Nella foto potete vedere il Crowcon T4, un rilevatore multigas che segnala CO, H2S, gas infiammabili, e mancanza ossigeno. 

Si tratta di un rilevatore portatile a sicurezza intrinseca, certificato per aree pericolose, per l’uso in ambienti difficili. Offre conformità, robustezza e basso costo di esercizio. 

Oltre alla qualità è importante anche la facilità d’uso: il rilevatore è facile da tenere in mano, resistente all’acqua e si può utilizzare anche con i guanti. 

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